Esistono tecniche in osteopatia che si rivelano molto utili nel trattare patologie respiratorie.
Per spiegarvi come, andremo a descrivere uno studio che abbiamo fatto di recente.
L’idea ci è venuta considerando il rapporto anatomico tra occipite (osso alla base del cranio in contatto con la prima vertebra cervicale) e nervo vago.
Ma che cos’è il nervo vago?
E’ il decimo dei dodici nervi cranici dell’essere umano e svolge un ruolo fondamentale nel sistema parasimpatico.
E in parole più semplici?
Consideriamo che il sistema parasimpatico governa diverse funzioni vitali come la digestione, la peristalsi, l’attività cardiaca e le funzioni respiratorie. Il nervo vago può dunque aumentare le secrezioni digestive, ridurre la frequenza cardiaca, aumentare l’attività peristaltica intestinale, contrarre la muscolatura bronchiale e dilatare vasi arteriosi come carotidi e aorta.
Insomma, se consideriamo la respirazione, possiamo dire con certezza che il nervo vago ha un ruolo fondamentale nella sua attività.
A causa del suo decorso anatomico, che parte dalla base del collo, il suo funzionamento può essere alterato da una disfunzione cranio-cervicale (C0-C1). In osteopatia, significa che l’articolazione e le strutture annesse (muscoli, legamenti e fascia connettivale) risultano compromesse. Di solito una disfunzione osteopatica comporta un deficit di mobilità ed esistono dei test specifici per provare ad identificarla.
Se si verificasse una situazione del genere, potrebbe accadere che venga influenzata l’attività polmonare, in quanto funzione del parasimpatico gestita dal nervo vago.
Lo studio che vedremo tra poco andrà proprio a dimostrare che c’è un’interazione tra la zona cranio-cervicale e l’attività polmonare.
E se avessi una disfunzione di questo tipo come faccio a risolvere il problema?
Niente paura, la manipolazione osteopatica può ripristinare un corretto assetto posturale del tratto cranio-cervicale e avere un’azione benefica correlata direttamente sul sistema toraco-polmonare. L’osteopatia potrebbe diventare utile nel trattamento di patologie respiratorie. Approfondiamo.
Che cos’è una manipolazione osteopatica?
La manipolazione osteopatica è una tecnica di trattamento utilizzata da oltre 2000 anni e il Thrust (o adjustment) ne costituisce una parte integrante. Innumerevoli studi hanno fatto luce sugli effetti neurofisiologici indotti da questa manovra. Si è visto che è in grado di modificare la biomeccanica del segmento disfunzionante. Inoltre, agendo sui fusi neuromuscolari (recettori disposti a livello di fibra muscolare) è in grado di alleviare il dolore sia acuto che cronico.
Obiettivo dello studio
Come abbiamo detto prima, siamo a conoscenza del rapporto anatomico tra occipite e nervo vago. Vogliamo capire se una disfunzione somatica dell’osso può compromettere la funzione del nervo stesso. Visto che in letteratura non esistono studi in merito, volevamo verificare se una tecnica di tipo Thrust specifica sul livello C0-C1 (cioè la zona cranio-cervicale) è in grado di modulare l’attività toraco-polmonare. Ovviamente per oggettivare i nostri risultati avevamo bisogno di un campione di pazienti. Così abbiamo reclutato 45 soggetti sani che non presentavano patologie respiratorie; abbiamo fatto dei test preliminari per individuare eventuali disfunzioni somatiche prima di eseguire la tecniche osteopatiche. Per avere dati certi, abbiamo eseguito delle spirometrie, ossia degli esami diagnostici per verificare e misurare l’attività respiratoria, che abbiamo fatto prima del trattamento manipolativo e anche dopo.
Continua a leggere e vedrai cosa abbiamo scoperto.
Risultati del trattamento osteopatico: benefici sul sistema respiratorio
Dall’analisi dei risultati emerge un possibile effetto del Thrust cranio-cervicale C0-C1 sulla modulazione dell’attività toraco-polmonare. Gli effetti del trattamento manipolativo riscontrati attraverso lo studio sono i seguenti:
- Migliora la performance respiratoria consentendo di utilizzare anche le piccole vie aeree.
- Permette di mobilizzare l’aria da e verso le vie aree del parenchima polmonare normalmente non ventilate.
- Consente ai seni costo frenici (spazio compreso tra pleura viscerale e parietale) di essere meglio utilizzati durante la respirazione, cioè di scivolare meglio
- La manipolazione del tratto cranio-cervicale, influenzando meccanicamente il nervo vago, potrebbe migliorarne la conduzione elettrica, favorendo un miglior reclutamento della muscolatura laringea. Pertanto, migliorerebbero i flussi respiratori.
L’osteopatia può dare una mano
L’osteopata è un terapista che rileva e risolve le disfunzioni somatiche a carico vertebrale. In pazienti affetti da problematiche del sistema respiratorio come l’asma, può essere un valido aiuto nel provare a ridimensionarne i sintomi.
Attraverso dei test specifici, il professionista è in grado di indagare il funzionamento del tratto cranio-cervicale per capire se c’è o meno una disfunzione. In caso affermativo, è in grado di trattarla attraverso tecniche manipolative correttive come quella dello studio di cui abbiamo parlato.
L’osteopatia può dunque dire la sua nel trattamento di patologie respiratorie.
Ovviamente il trattamento potrebbe essere completato lavorando anche sulla componente muscolare che può influenzare la meccanica respiratoria, riducendo la sintomatologia.
Se credi che l’osteopatia possa fare al caso tuo non esitare a contattarci. Ti daremo tutte le informazioni necessarie per capire come puoi risolvere la tua problematica.